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La via dell'Infinito nelle Marche. Il tempio non del Valadier e gli alpaca della Rossa.

Aggiornamento: 18 mar 2023


La via dell’infinito nel cuore delle Marche, il tempio ottagonale NON del Valadier.

Esistono luoghi in Italia di rara bellezza e la regione Marche ne possiede una concentrazione sorprendente e spesso sconosciuta al turismo di massa. In questo bellissimo territorio, ricco di natura inviolata e possibilità di spostamenti brevi tra il mare e i monti, alla bellezza dei luoghi si unisce un fascino misterioso, ma discreto. La fascinazione creata da chi, popoli antichi o artisti illuminati, ha saputo imprimere nelle architetture e nell’arte una profonda e antica conoscenza che permea la storia. Uno degli itinerari più significativi sotto questo aspetto è offerto certamente dal territorio di Genga, con le Grotte di Frasassi, il tempio del Valadier e l’abbazia di San Vittore.



Echi lontani risuonano ancora in questa valle, il tempo si perde nella ricerca delle prime frequentazioni umane delle note cavità naturali, tra le più belle in Italia. Basti pensare che il primo ambiente delle grotte, il cosiddetto Abisso Ancona è talmente ampio da poter contenere l’intero Duomo di Milano. Ma un richiamo particolare, per il viaggiatore curioso, proviene sicuramente dall’eremo di Santa Maria infra saxa, grotta frequentata dal 1209 (Ma certamente anche prima) nella quale troneggia maestoso il tempio attribuito all’architetto Valadier. Si, perché in realtà non è di Giuseppe Valadier, ma di Zappati, Ghinelli e Donati. Costruire luoghi sacri all’interno della montagna è attività antichissima per l’uomo, e cela significati profondi e comprensibilmente legati al ritorno nel ventre della Madre, Madre Terra in questo caso. Ma ha dell’incredibile la maestria con la quale nel 1828 i costruttori hanno incastonato nel ventre della montagna questo tempio ottagonale in travertino con cupola di piombo. Al suo interno era la statua della Madonna con Bambino di Canova, di cui oggi resta una copia, e la pianta ottagonale rimanda alla classica architettura dei battisteri, all’ottavo giorno, alla Resurrezione. Antico luogo sacro ottagonale che si lega, simbolicamente e indissolubilmente, ad un altro “8”. Quello dell’unico – o quasi - simbolo presente all’interno della vicina abbazia di San Vittore. Molto ci sarebbe da dire su questo edificio, su cosa lo collega a sua volta ad altri tre nella regione, ma ne parleremo... Il numero 8 sembra essere proprio il fil-rouge di questo itinerario, poiché è essenzialmente il simbolo grafico dell’Infinito. Della ciclicità della vita, del ritorno, e chi più ne ha... E qui andiamo a trovare che proprio per il fatto di -non- essere stato progettato dal Valadier, questo ottagono ci porta a conoscere un altro luogo degno di nota nelle terre marchigiane, la piazza del foro Annonario di Senigallia. E che c’entra?... E mò ve lo dico. Uno degli architetti del tempio “del Valadier” è Pietro Ghinelli, progettista anche del teatro delle Muse di Ancona e appunto del foro di Senigallia. La geometria sacra che collega questi luoghi ci riporta alle conoscenze antiche di cui sopra, e nuovamente al simbolo dell’infinito. Visto dall’alto infatti il Foro non nasconde uno dei simboli più ancestrali e significativi della storia umana (e non solo), due cerchi incrociati a formare un 8 e al centro la Vesica Piscis, la “mandorla” in cui spesso viene inserito il Cristo nell’arte sacra. Sul significato simbolico di questa grafica rimando alla personale scintilla di curiosità del lettore, suggerendo però di chiedersi il perché sia così marcatamente presente nella storia e nell’archiettura di questa regione e invitando il turista curioso ad inseguirlo lungo gli itinerari inaspettati che in questa parte di mondo illustri personaggi hanno pensato bene di immortalare. E che qui ci proponiamo di promuovere e valorizzare, in una chiave forse anche un po’ esoterica, ma che nulla toglie al valore indiscusso di alcune meraviglie.

Anzi.


A cotanta meraviglia paesaggistica e segreti celati, si aggiungono luoghi di ristoro e di ospitalità che valorizzando un itinerario turistico attraverso un inconsueto percorso esperienziale fatto di suggestive location, inusuali menù o particolari ed alternativi servizi per un soggiorno o una gita fuori porta all'insegna dell' originalità, dell' inaspettato...e, talvolta dell' inverosimile!!

Per questo itinerario puramente marchigiano Esploraallocale vi dà qualche piccolo consiglio:


IL SOGNO DI TINO - Residenza d' Epoca nell' antico borgo di Cabernardi (AN)


L' ALPACA DELLA ROSSA - Passeggiate e vacanze con...gli Alpaca!! a GENGA (AN)



Articolo a cura di

Esploratore Digitale

Guida(al)Locale by Francesca Bonanni


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